Menù

domenica 20 luglio 2014

Pensieri: The flag of our father

I mondiali di calcio 2014 in Brasile, sono finiti da qualche giorno e come per magia non si vedono più sventolare per le strade i tricolore, anche se a dirla tutta non se ne vedono già più da quando l’Italia è stata eliminata… Ciò mi ha fatto riflettere su alcune cose e sono arrivato all’idea di realizzare una bandiera per il Jin Roh no Dojo, con diverse finalità.
La prima finalità è quella dell’utilizzo nelle manifestazioni o in eventi particolari per indicare chi siamo e la nostra posizione; la seconda come simbolo sotto il quale unirsi ed esprimere, i valori della scuola di arti marziali.
La bandiera del Jin Roh no Dojo ha la forma tipica del Nobori, ovvero un vessillo dalla forma rettangolare lunga e stretta, utilizzato dagli Uji (clan – famiglie) sui campi di battaglia.
Su tela bianca, sono rappresentati in nero il lupo mannaro all’interno di un cerchio, simboli del Jin Roh no Dojo.
Il cerchio rappresenta un sole stilizzato con chiaro riferimento alla vita e alla bandiera giapponese, non solo è una figura geometrica in cui i suoi punti sono equidistanti dal centro e con significati quali: armonia, perfezione ed inizio senza fine. Auspicio che la scuola possa avere una lunga vita prosperosa.
Il lupo mannaro significa la dualità dell’essere umano ovvero uomo-animale. Le nostre qualità e valori devono spingerci ad elevare l’uomo che è in noi per gesta degne di essere raccontate come esempi di virtù e non ad agire solo assecondando i nostri istinti animali.
Per ultimo la dualità dei colori richiama il Dào, No e In (Tao ,Ying e Yang in cinese) e il suo facile riconoscimento.  

La comparsa delle prime bandiere in Europa, come noi oggi le intendiamo, avviene intorno al 1300. Da sempre la bandiera è stata simbolo delle famiglie nobiliari e poi di grandi nazioni, come espressione della loro unità e della loro forza.
Nel mezzo della battaglia serviva per segnalare gli ordini degli ufficiali, ma anche per infondere coraggio e forza alle unità in prima linea, inoltre catturare la bandiera avversaria era segno di grande eroismo. Da quelle vicende è noto un modo di dire coniato sui campi di battaglia, “cambiare bandiera” il quale significa: esser un traditore. A mio avviso non c’è niente di peggio che cambiare schieramento per interessi personali poiché la bandiera, è simbolo nel quale identificarsi e valore sotto il quale unirsi e credere.

Il Nihon Tai Jitsu assieme al Jin Roh no Dojo di Imola non è semplicemente una scuola moderna di discipline marziali ma deve dare, infondere e trasmettere ideali quali: Onestà e Giustizia (Gi), Eroico Coraggio (Yuu), Compassione (Jin), Gentile Cortesia (Rei) Completa Sincerità (Mokoto, Shin) Onore (meiyo), Dovere e Lealtà (Chigi) e sviluppare negli individui che lo praticano Destrezza, Equilibrio e Forza.

Cosa c’è di meglio che una bandiera sotto la quale identificarsi?
Il Nobori del Jin Roh no Dojo in fase di realizzazione
Un test al Parco Tozzoni per il Nobori del Jin Roh no Dojo
La bandiera dei nostri padri. Roma - Altare della Patria
Nobori e Uma-Jirushi utilizzati in manifestazione in Giappone