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Jin Roh no dojo


Jin roh no dojo si traduce dal giapponese come: “il luogo dove gli uomini lupo praticano la via”.
La scelta del nome è dovuto al fatto che il dojo è il luogo fisico nel quale i praticanti di arti marziali si allenano e jin roh uomini lupo o licantropi sono creature dalla doppia natura, metà uomo metà lupo.
Secondo la leggenda, il licantropo è un uomo condannato da una maledizione che, ad ogni plenilunio, inizia a ricoprirsi di peli ed a munirsi di zanne fino a diventare un vero e proprio "lupo feroce", pericoloso ed aggressivo.
Il lupo è un simbolo ambivalente. La sua immagine è mutata dal buono al malvagio, ritornando infine ad essere ammirata, di pari passo col cammino della civiltà: amato per gli stessi pregi che hanno fatto dei suoi discendenti l'animale domestico per eccellenza, invocato nei riti sciamanaci come guida sul terreno di caccia, ammirato per la forza e l'astuzia, addomesticato per diventare un alleato, ma poi cacciato per impedirgli di predare le greggi e infine addirittura demonizzato durante il Medioevo.
Forse la mitologia sui licantropi serve a spiegare all’uomo che egli stesso è parte integrante della natura e non un supervisore, o un  Dio in terra che può fare tutto ciò che vuole senza renderne conto a nessuno. Il suo agire può essere indirizzato a fin di bene che a fin di male, il suo operato posto al servizio degli altri lo rende più uomo che belva.
Da questo pensiero, ci si ricollega alle arti marziali che per loro natura sono guerriere, sono fisiche, ma che se utilizzate per educare, per far crescere interiormente colui che le pratica rendono l’uomo più uomo. Oggi per fortuna, non si vive con la violenza e con la prepotenza, ma c’è chi lo fa, bisogna guardarsi da quei agnelli…