Menù

Storia del Giappone Periodo Kamakura 1185 - 1333

Sōhei i Monaci Soldati

Sōhei letteralmente "Monaco soldato" è un termine della storiografia giapponese che indica i gruppi paramilitari associati ai templi buddhisti in età medievale, nei quali militavano laici e monaci ordinati. Il termine coevo più comune era akusō ("monaco in armi"). Il loro potere fu storicamente rilevante in quanto giunsero a costringere alcuni Daimyō a collaborare con loro. Nati in ambito Buddhista nel IX secolo d.C., i monaci guerrieri rimasero in vita fino al 1580 d.C. quando gli Shogun compresero che la loro esistenza rappresentava un grave pericolo per l'unità del Paese. Prima Oda Nobunaga, poi Hideyoshi Toyotomi assestarono un colpo mortale agli eserciti dei monasteri.
Gli Sōhei conservavano molte somiglianze con i "monaci guerrieri" degli ordini monastici europei. Tuttavia, a differenza di questi, si consideravano appartenenti al medesimo ordine religioso anche tra nemici. Le basi dottrinali che poterono consentire a dei monaci buddhisti di prendere le armi e usare la violenza sono riscontrabili nel Dainehankyō, Sutra mahayana del Grande passaggio al di là della sofferenza importantissimo Sutra Buddhista di origine sanscrita trasferito in Cina intorno al V secolo d.C. e da qui, poco dopo in Giappone. Di derivazione Mahayana, questo Sutra, che evidentemente risente delle distruzioni dei monasteri Buddhisti operate dagli Unni Bianchi in Asia centrale intorno al IV e V secolo d.C., invita i laici, e non solo, a prendere l'armi per difendere il Dharma Buddhista dagli aggressori. Va tenuto inoltre presente che la maggior parte degli Sōhei erano monaci delle scuole Tendai, Hossō, Shingon e in seguito Jōdo (Ikkōshū).
I monaci Tendai erano ordinati secondo le piattaforme monastiche di derivazione Tendai e quindi non seguivano il Vinaya monastico tradizionale, ovvero i 250 precetti contenuti nel Shibunritsu (Quadruplici regole della disciplina) ma solo i 58 precetti del Bonmō kyō (Il Sutra della rete di Brahma).
I primi monaci guerrieri apparvero significativamente in Giappone nella metà del decimo secolo quando i vari feudi iniziarono a costruire templi diversi tra di loro dedicandoli a soggetti diversi del Buddhismo. Contemporaneamente a questo motivo, le eccessive nomine imperiali causarono le prime lotte tra i membri di questi monasteri e le autorità civili che non riconoscevano questi monaci. I primi grandi combattimenti tra queste forze si ebbero nelle zone degli importanti templi di Kyōto e Nara. Il primo conflitto armato avvenne nel 949 d.C. quando un gruppo di 56 monaci organizzò una protesta fuori dalla residenza di un funzionario imperiale di Kyōto.
Queste proteste si protrassero per tutto il X secolo d.C. fino a quando non si registrano i primi morti. Nel 970 d.C., in seguito ad una disputa tra il monastero Buddhista Tendai Enryaku-ji situato sul Monte Hiei e il santuario di Yasaka a Kyōto. Enryaku-ji creò il primo esercito di monaci guerrieri nella storia del Giappone. Tuttavia non è mai stato chiarito se questo esercito fosse esclusivamente formato da monaci guerrieri oppure che tra le loro file vi fossero anche dei mercenari. Sta di fatto che con la costituzione di questo esercito monastico nacque anche il primo codice comportamentale che tra le altre regole stabiliva il divieto assoluto per i monaci di abbandonare le armi prima di 12 anni di esperienza. A partire dal 981 d.C. vi furono i primi conflitti armati tra gli eserciti dei templi di Enryaku-ji e Mjidera.
Queste dispute erano considerate fuori da qualunque schema politico o religioso e gli scontri erano certamente disdicevoli. Spesso la causa dello scoppio di questi conflitti era la nomina di un "abate" che per il monastero rivale era considerato privo di qualità. Tali conflitti proseguirono nel corso dei secoli con brevi interruzioni e conseguenti violenze fino al 1121 d.C. quando gli scontri militari divennero intensi e sanguinosi. Non mancarono tuttavia le alleanze contro uno o più monasteri.
La più celebre fu l'alleanza tra i due ex acerrimi nemici, i monasteri di scuola Tendai Enryaku-ji e Mjidera, contro il monastero di scuola Hossō, il Kofuku-ji di Nara. Nel 1571 d.C. lo Enryaku-ji fu distrutto e i suoi monaci massacrati da Oda Nobunaga in un progetto politico-militare testo alla riunificazione del Giappone. Ma già nei secoli precedenti alcuni monaci Tendai di rilievo cercarono di riformare la scuola su un piano esclusivamente religioso che non consentisse l'esistenza degli Sōhei.

Il tempio Enryaku-ji fu comunque successivamente ricostruito e continua oggi a rappresentare il tempio principale della scuola Tendai tramandando le trazioni.

Tokugawa Ieyasu

Tokugawa Ieyasu (1543-1616) è stato un samurai giapponese, fondatore dello Shogunato Tokugawa nel 1603, sebbene governasse già non ufficialmente il giappone dal 1600, anno della battaglia di Sekigahara. Il suo governo si concluse ufficialmente nel 1605 quando abdicò in favore del figlio Hidetada, ma continuò a esercitare fino alla sua morte il suo potere attraverso il governo del chiostro. 
I primi anni (1543-1556)
Tokugawa Ieyasu nacque nel 1543 nella provincia di Mikawa, il suo nome originale era Matsudaira Takechiyo ed era il figlio di Matsudaira Hirodota (1526-1549), un signore feudale di Mikawa che spese la maggior parte del suo tempo in guerra con i clan degli Oda e degli Imagawa. Il clan Matsudaira era diviso: una parte dei samurai volevano diventare vassalli del clan Imagawa, mentre l'altra (a cui appartenevano Takechiyo e Hirotada) preferiva gli Oda. Questa faida familiare fu la causa dell'assassinio di Matsudaira Kiyoyasu nel 1536, padre di Hideita e nonno di Takechiyo. Diversamente da suo padre e dalla maggioranza del suo ramo familiare, Matsudaira Hirodata considerava gli Imagawa come il male minore e a causa di ciò i suoi parenti supportarono gli Oda ancora più fortemente. Nel 1548 il clan Oda invase Mikawa e Hirodata si rivolse a Imagawa Yoshimoto, il capo del clan Imagawa, per ottenere aiuto contro l'invasione. Yoshimoto impose una condizione - disse a Matsudaira Hirodata di inviare suo figlio Takechiyo a Sunpu come ostaggio in esilio. Matsudaira Hirodata acconsentì, anche contro le proteste della famiglia Matsudaira. Takechiyo venne inviato a Sumpu con altri uomini non appartenenti ai Matsudaira che dovevano fungere da ostaggi, ma che dovevano anche servire Takechiyo.
Oda Nobuhide, il leader degli Oda, venne a saperlo e attaccò il seguito di Matsudaira Takechiyo, che fu rapito e confinato nel Castello di Kowatari nella provincia di Owari. Oda Nobuhide minacciò di mettere a morte Takechiyo se Matsudaira Hirodata non avesse troncato tutti i legami con gli Imagawa. Hirodata replicò dicendo che il sacrificio di suo figlio avrebbe dimostrato quanto seriamente avrebbe mantenuto il suo patto. Takechiyo venne risparmiato. Nel 1549 Matsudaira Hirodata morì di morte naturale e poco dopo morì anche Oda Nobuhide. I già indeboliti Oda si trovarono perciò in una situazione ancora peggiore e i Matsudaira erano rimasti senza leader, pertanto gli Imagawa si trovarono a essere in vantaggio e Yoshimoto inviò un esercito, al comando di Imagawa Sessai, il fratello più giovane di suo padre, per attaccare il castello degli Oda dove Oda Nobuhiro, figlio maggiore di Nobuhide e nuovo capo degli Oda viveva. Imagawa Sessai, che era anche un brillante uomo di stato, prese il castello e catturò come ostaggio Oda Nobuhiro. Comunque offrì a Oda Nobunaga, secondo figlio di Nobuhide, di rendere il castello e risparmiare la vita di Nobuhiro solo se Matsudaira Takechiyo fosse stato reso agli Imagawa. Oda Nobunaga acconsentì con riluttanza e il castello venne reso agli Oda, mentre Oda Nobuhiro divenne il nuovo capo clan degli Oda. Nel frattempo Imagawa Sessai ritornò a Sumpu con Matsudaira Takechiyo. Takechiyo crebbe in Sumpu, ma i suoi parenti a Mikawa erano ora preoccupati del futuro della famiglia Matsudaira, adesso che gli Oda erano indeboliti e che i Matsudaira erano vassalli degli Imagawa.
Ascesa al potere (1556-1584)
Nel 1556 Matsudaira Takechiyo raggiunse l'età adulta e cambiò il suo nome in Matsudaira Motoyasu. Gli venne permesso di ritornare alla sua nativa Mikawa e gli Imagawa gli ordinarono di combattere il clan Oda in una serie di battaglie. Matsudaira Motoyasu vinse la sua prima battaglia a Terabe, cominciando a farsi un nome. In questo periodo Oda Nobuhiro morì e il comando del clan degli Oda passò a suo fratello più giovane, Oda Nobunaga. Poco dopo il clan Matsudaira e i soldati di Mikawa cominciarono a chiedere maggiore autonomia dagli Imagawa. Yoshimoto assemblò 20.000 soldati (molti di essi provenienti da Mikawa) e marciò verso Kyoto - il primo daimyo a farlo dal 1538. Matsudaira Motoyasu venne inviato da Mikasa con i suoi uomini per attaccare la fortezza di Marune. Riuscendo a catturare il forte di Motoyasu e i suoi uomini, vi si insediarono per difenderlo. A causa di ciò evitarono la sanguinosa battaglia di Okahezama combattuta vicino a Kyoto nella quale Imagawa Yoshimoto morì e gli Imagawa vennero sconfitti. Matsudaira Motoyasu si ritirò con i suoi uomini a Mikawa e infine, morto Imagawa Yoshimoto decise di liberarsi dell'influenza degli Imagawa.
Matsudaira Motoyasu decise di allearsi con gli Oda, stringendo un patto segreto con Oda Nobunaga. La segretezza era dovuta al fatto che la maggior parte della famiglia Matsudaira - inclusa la moglie di Motoyasu e il suo figlio ancora in fasce, Hideyasu - erano ancora tenuti in ostaggio a Sumpu dal nuovo capo clan degli Imagawa, il figlio di Yoshimoto, Imagawa Ujizane. Nel 1561, Matsudaira Motoyasu e i suoi uomini marciarono contro la fortezza di Imagawa di Kaminojo, conquistandola e avvisando così Nobunaga che Motoyasu non era più fedele agli Imagawa. Motoyasu uccise il comandante del castello, Udono Nagamochi, e prese in ostaggio sua moglie e i suoi due figli. Imagawa Ujizane, calcolando che gli Udono fossero seguaci più importanti dei Matsudaira, rilasciò i suoi ostaggi Matsudaira in cambio della moglie e figli di Udono.
Libero di agire Matsudaira Motoyasu cominciò a riformare il clan Matsudaira dopo anni di decadimento e a pacificare Mikawa. Curò e rinforzò gli interessi dei suoi vassalli ricompensandoli con terre. Distribuì anche castelli ai seguaci e vassalli più importanti (tra cui Honda Tadakatsu, Ishikawa Kazumasa, Koroko Kiyonaga, Sakai tadatsugu, e Sakibara Yasumasa), i cui castelli sarebbero stati presi e ridistribuiti nel 1566.
Nel 1564, Matsudaira Motoyasu sconfisse il Mikawa monto, un gruppo militaristico anti-Matsudaira, rischiando anche la propria vita quando venne colpito da un proiettile che però non riuscì a penetrare la sua armatura. Nel 1567 avanzò una petizione all'Imperatore del Giappone Ogimachi per cambiare il suo nome familiare in Tokugawa e prendere il nome di Tokugawa Ieyasu. Così facendo iniziò anche a sostenere di discendere dal clan Minamoto attraverso il Clan Nitta e, quindi, di discendere dalla Famiglia Imperiale. Allo stesso tempo scelse un ramo familiare separato che asseriva di discendere dal clan Fujiwara. Gli storici moderni ipotizzano che Ieyasu stesse mentendo sulla sua discendenza imperiale, che venne semplicemente usata (come fecero gli Ashikaga prima di lui) per legittimare il suo potere e la sua superiorità sugli altri daimyo.
Sebbene la famiglia Tokugawa fosse simbolicamente indipendente non poteva ancora sopravvivere senza il clan Oda ed erano soggetti di Oda Nobunaga stesso. Quando Nobunaga marciò su Kyoto nel 1568 diventando il leader de-facto del Giappone, molte delle sue truppe appartenevano ai Tokugawa. Allo stesso tempo Ieyasu era ansioso di espandere i suoi territori. Egli e Takeda Shingen, capo del clan takeda, di provincia di Kai, strinsero un patto per annettere Totomi, ma, successivamente, Shingen occupò Suruga e la capitale degli Imagawa, Sumpu. L'accordo Takeda-Tokugawa stava declinando e Ieyasu diede anche riparo al suo precedente nemico, Imagawa Ujizane, promettendogli di restituirgli Totomi e Suruga. Allo stesso tempo Tokugawa Ieyasu tentò anche di stringere un'alleanza con Uesugi Kenshin, capo del clan Uesugi e acerrimo nemico del clan Takeda. Una volta stretta la nuova alleanza Tokugawa Ieyasu si mosse dalla sua capitale Hamamatsu in Mikawa verso Totomi (dove sarebbe stato più vicino a Shingen).
I territori degli Imagawa erano ormai stati completamente assorbiti dalla sfera di influenza Tokugawa e il clan Imagawa era diventato vassallo dei Tokugawa, mentre il clan Uesugi mantenne una forte alleanza. I Tokugawa e i Takeda erano pronti alla guerra. Tokugawa Ieyasu aveva ancora il supporto di Oda Nobunaga, ma questo pensava che alcune delle azioni di Ieyasu fossero pericolose e irritanti. Comunque nel 1570 Ieyasu condusse 5.000 suoi uomini in aiuto di Oda Nobunaga alla Battaglia di Anegawa contro i clan asai e Asakura a dimostrazione che l'alleanza Tokugawa-Oda era ancora salda. Nonostante ciò tokugawa Ieyasu non sarebbe stato capace di aiutare Nobunaga per altri due anni, perché nel 1571 il clan Takeda attaccò.
Nel 1572 i Takeda sottrassero il Castello di Futamata a Tokugawa Ieyasu e più tardi Takeda Shingen sconfisse Ieyasu alla battaglia di Mikatagahara, dove Ieyasu perse quasi la sua vita mentre conduceva le sue truppe. Comunque Takeda Shingen morì nel 1573 e gli successe il figlio ed erede designato Takeda Katsuyori che riuscì a conquistare il forte di Taketenjin nel 1574. Sebbene questo fosse un porto importante per i Tokugawa la scalata militare dei Takeda era quasi al termine. Nel 1575 Takeda Katsuyori attaccò il Castello di Nagaghino in Mikawa e Tokugawa Ieyasu chiese aiuto a Oda Nobunaga. Quando Nobunaga si mostrò riluttante a attaccare i Takeda, Ieyasu minacciò di fare pace con il clan Takeda e attaccare le posizioni del clan Oda nelle province di Owari e Mino. Oda Nobunaga cambiò idea e condusse un esercito a Mikawa. L'esercito Oda-Tokugawa, forte di 38.000 uomini, inflisse il 28 Giugno 1575 una devastante sconfitta ai Takeda ma ancora per alcuni anni Takeda Katsuyori organizzò frequenti raid contro i territori dei Tokugawa e degli Oda.
Nel 1579 la moglie di Ieyasu e il suo figlio più anziano, Tokugawa Nobuyasu, vennero accusati di aver cospirato con Takeda Katsuyori per assassinare Oda Nobunaga. La moglie di Ieyasu venne decapitata e Ieyasu venne forzato a commettere seppuku. Tokugawa Ieyasu nominò allora come successore il suo terzo e favorito figlio Tokugawa Hidetada, poiché il suo secondo figlio doveva essere adottato da un altro samurai in ascesa, Toyotomi Hideyoshi.
Nel 1582 un'altra forza combinata Oda-Tokugawa attaccò e sconfisse l'esercito Takeda, nella Battaglia di Temmokuzen. Takeda Katsuyori, così come il suo figlio maggiore ed erede, Takeda Nobukatsu, commisero seppuku. Con i Takeda che non erano più una minaccia, Tokugawa Ieyasu poteva aiutare Nobunaga nella sua campagna di riunificazione del Giappone. Per il suo aiuto Ieyasu ricevette il controllo della provincia di Sugura (inclusa Sumpu) e delle aree confinanti con i possedimenti del clan Hojo. I Tokugawa e gli Hojo si allearono, dato che Tokugawa Ieyasu era amico di Hojo Ujinori, fratello minore del capo del clan Hojo, Hojo Ujimasa.
Alla fine del 1582 Tokugawa Ieyasu si trovava a Sakai, provincia di Settsu, quando ricevette la notizia della morte di Oda Nobunaga causata da Akeichi Mitshide. Ieyasu ritornò a Mikawa temendo che come alleato di Oda sarebbe stato assassinato anche lui. Ieyasu non voleva attaccare il clan Akechi, condotto da Mitsuhide, ma i Tokugawa si avvantaggiarono della situazione e conquistarono le province di Kai e Shinano dopo una vittoria decisiva alla Battagòia di Yamazaki. Hojo Ujimasa, sentendosi minacciato inviò truppe a Kai. Non vi furono combattimenti e entrambe le fazioni decisero per la pace. Per salvare la faccia Ieyasu diede alcune terre in Kai e Shinano agli Hojo. Ieyasu iniziò a modificare la sua base amministrativa sul modello dell'ormai defunto Takeda, assumendo bande di uomini Takeda nell'esercito Tokugawa. Nel 1583 i principali candidati a condurre il Giappone erano Toyotomi Hideyoshi (il padre adottivo del secondo figlio di Ieyasu) e Shibata Katsuie. Ieyasu rimase neutrale in questo conflitto, ma Hideyoshi sconfisse i Katsuie nella battaglia di Shizugatake nel 1583, e dopo che Shibata Katsuie ebbe commesso seppuku, Toyotomi Hideyoshi e il suo clan divennero i governanti de-facto del Giappone.
La strada verso Sekigahara (1584-1600)]
Nel 1584 Ieyasu decise di supportare Oda Nobukatsu, il figlio maggiore ed erede di Oda Nobunaga, con l'intenzione di provocare Hideyoshi in battaglia, dato che gli Oda erano rimasti indeboliti a causa della scomparsa di Nobunaga e i Tokugawa erano ora molto più forti (sebbene i governanti Toyotomi fossero più potenti di entrambi). Con il consenso di Oda Nobukatsu, i Tokugawa occuparono la provincia di Owari, base del potere Oda in uno sforzo di costringere Hideyoshi a scendere sul campo di battaglia. Hideyoshi rispose inviando un esercito in Owari e iniziando la Campagna Komaki. Ieyasu vinse l'unica battaglia degna di nota della campagna, la Battaglia di Nagakute e per la fine del 1584 vi fu una tregua tra i Toyotomi/Oda e i Tokugawa. Infatti nel frattempo Oda Nobukatsu aveva cambiato fazione per salvarsi, stringendo una tregua separata con Hideyoshi molto prima di quella tra Ieyasu e Hideyoshi. Il clan Oda e i loro territori (inclusa Owari) furono annessi alle terre Toyotomi, segnando la fine del potere politico degli Oda. Ieyasu si recò a Osaka nel 1585, e promise di sospendere i combattimenti contro Hideyoshi.
Nonostante ciò la Campagna di Komaki rese Hideyoshi diffidente nei confronti di Ieyasu e ci fu una sola occasione (la Campagna di Odawara nel 1590) in cui Toyotomi e Tokugawa combatterono insieme. Nel 1585 Ishikawa Kazumasa abbandonò Ieyasu per unirsi a Hideyoshi, dopodiché Ieyasu riformò tutta la struttura militare sul modello di Takeda. I Tokugawa non parteciparono all'invasione di Shikoku da parte di Hideyoshi, né alla pacificazione dell'Honshu, ma fecero da forza cuscinetto tra Toyotomi e gli Hojo negli anni 1580. Ieyasu fece del suo meglio a favore di Hojo Ujimasa, ma infine i Tokugawa presero le parti di Toyotomi nel 1589, l'anno nel quale cominciò la campagna di Odawara.
Durante l'Invasione di Hideyoshi dei territori del clan Hojo nel 1590, Ieyasu stesso condusse 30.000 uomini in battaglia. Le forze Toyotomi-Tokugawa misero sotto assedio la città di Odowara. Durante questo periodo Hideyoshi e Ieyasu si avvicinarono - tanto che Hideyoshi propose un patto: avrebbe dato a Ieyasu le otto province del Kanto in cambio delle cinque province che erano il territorio tradizionale dei Tokugawa e dei loro antenati Matsudaira, detenuti correntemente da Ieyasu. Nel 1590 gli Hojo vennero sconfitti e le loro terre annesse a quelle dei Toyotomi, ponendo fine a 450 anni di regno del clan.
Al termine di ciò Ieyasu concesse le sue cinque province di Mikawa, Totomi, Suruga, Shinano e Kai e spostò la sua nuova base di potere nella regione del Kanto, insediandosi nella città castello di Edo. Era ormai riconosciuto come uno dei maggiori signori del paese. Circondato dal mare e dalle montagne era molto lontano dall'area principale della politica giapponese e poteva vantare un'autonomia da Toyotomi che nessun altro in Giappone aveva a quel tempo.
Nel 1592 Hideyoshi invase la Corea in un tentativo di attaccare la Cina e l'India: Sebbene gli eserciti giapponesi riuscirono a prendere il controllo della capitale, furono continuamente bersaglio della guerriglia coreana in tutto il montagnoso paese. I Tokugawa non presero parte a questo attacco, Ieyasu rimase stazionato nel Kyushu così che, probabilmente, Hideyoshi potesse tenerlo d'occhio. Nonostante la sua assenza i suoi vassalli consolidarono le nuove terre dei Tokugawa a Edo. Nel 1598 i giapponesi si ritirarono dalla Corea e Ieyasu tornò a Edo.
Nel 1593 Hideyoshi ebbe un figlio ed erede, Toyotomi Hideyori. Nel 1598 convocò una riunione per determinare i sei reggenti che avrebbero governato nel nome di suo figlio dopo la sua morte. I sei a essere scelti come reggenti (Tairo) per Hideyori furono Maeda Toshiie, Mori Terumoto, Ukita Hideie, Uesugi Kagekatsu, Kobakawa Takakage, e Tokugawa Ieyasu.
Verso la Battaglia di Sekigahara (1598-1603)
Toyotomi Hideyoshi morì infine nel 1598. Gli succedette il suo figlio ed erede Hideyori, messo ufficialmente alle cure di uno dei reggenti Maeda Toshiie. Non appena Hideyoshi morì Ieyasu cominciò a stringere alleanze con varie famiglie anti-Toyotomi alienandosi gli altri reggenti. Dopo la morte di Toshiie nel 1599, Ieyasu condusse le sue truppe fino a Fushimi e occupò il Castello di Osaka, facendo infuriare gli altri quattro reggenti (Takakage era già morto). L'opposizione contro Ieyasu venne valorosamente condotta da Ishida Mitsunari, che non era un reggente ma aveva già tentato di assassinare Ieyasu nel 1599. Alcuni dei comandanti generali di Ieyasu volevano uccidere Ishida, ma questi trovò ironicamente riparo presso Ieyasu.
L'"amicizia" tra i due si ruppe presto. C'erano due fazioni - quella "orientale" che sosteneva Tokugawa Ieyasu e quella "occidentale" sostenitrice di Ishida Mitsunari. Mitsunari era determinato ad attaccare per primo e si alleò con il reggente Uesugi Kagekatsu che possedeva un feudo non troppo lontano da Edo. Ishida voleva che Uesugi tenesse occupate le truppe di Ieyasu abbastanza a lungo da permettere alla Fazione Occidentale di occupare Edo e sconfiggere la Fazione Orientale. Nel giugno 1600 Kagekatsu e Ieyasu iniziarono a combattere. Ieyasu marciò con i suoi alleati, i clan Date e Mogami per sconfiggere Uesugi e condusse un esercito a occidente per sconfiggere il clan Ishida in ottobre. Ishida riprese Fushimi da Ieyasu e sebbene questo fosse un grande successo, richiese un tempo molto lungo.
Nella provincia di Shinano 36.000 uomini dei Tokugawa, condotti da Tokugawa Hidetada, figlio ed erede di Ieyasu, erano stazionati senza alcuna ragione apparente; Ieyasu sapeva però che il clan Kobayakawa, condotto da Kobayakawa Hideaki, stava progettando di abbandonare Ishida e che il Mori non progettava di combattere.
La Battaglia di Sekigahara iniziò il 21 Ottobre 1600 e vi presero parte un totale di 160.000 uomini. Le fazioni Ishida e Tokugawa si affrontarono in campo aperto, mentre i Kobayakawa e i Mori erano stazionati sulle montagne,fattore che avrebbe deciso la battaglia. Hidetada che era stato convocato da Shinano non era ancora arrivato. Infine quando i Tokugawa parevano ormai sconfitti i Mori e i Kobayakawa arrivarono in loro aiuto sconfiggendo e schiacciando Ishida. La Battaglia di Sekigahara fu una vittoria dei Tokugawa e della Fazione Orientale, la Fazione Occidentale era stata polverizzata, i clan Kobayakawa e Mori si allearono con i Tokugawa e nel giro di pochi giorni Ishida Mitsunari e altri generali della fazione occidentale vennero decapitati. Tokugawa Hidetada arrivò in ritardo perdendo l'occasione di partecipare alle ostilità.
Immediatamente dopo la vittoria di Sekigahara Ieyasu ridistribuì le terre ai propri vassalli che l'avevano servito. Chi aveva giurato alleanza a lui prima della battaglia venne detto fudai daimyo, mentre chi aveva giurato alleanza dopo la battaglia venne detto tozama daimyo. Ieyasu lasciò alcuni daimyo occidentali intatti, come il clan Shimazu, ma altri vennero completamente aboliti. Toyotomi Hideyori si ritirò a vita privata presso il Castello di Osaka, mentre Tokugawa Ieyasu era ora de facto il governante del Giappone.
Lo shogun Tokugawa Ieyasu (1603-1605)
Nel 1603 Tokugawa Ieyasu ricevette il titolo di Shogun dall'imperatore Go-Yozei, all'età di 60 anni. L'erede di Ieyasu era ancora suo figlio Tokugawa Hidetada. Come shogun inaugurò il Bakufu Tokugawa, il terzo governo di uno shogunato (dopo i Minamoto e gli Ashikaga), governo che avrebbe deciso le sorti del Giappone per molti anni a venire. Iniziava così il Periodo Edo che sarebbe durato fino al 1867.
Sorprendentemente dopo un breve periodo abdicò da Shogun nel 1605. Gli successe il figlio ed erede, Tokugawa Hidetada, che divenne il secondo Shogun della dinastia Tokugawa.
Regno claustrale dello Shogun Ieyasu (1605-1616)
Nonostante la sua abdicazione a favore di Hidetada, Ieyasu mantenne la posizione di Shogun ritirato (Ogosho), rimanendo comunque il governante effettivo del Giappone fino alla sua morte. Ieyasu si ritirò a Sumpu, dove supervisionò la costruzione del Castello di Edo. Nel 1609 diresse le trattative diplomatiche con l'Olanda e la Spagna.
Nel 1611 Ieyasu alla testa di 50.000 uomini visitò Kyoto per testimoniare l'incoronazione dell'Imperatore Go-Mizunoo, sebbene suo figlio fosse ufficialmente lo Shogun. In Kyoto Ieyasu ordinò ai daimyo occidentali di firmare un giuramento di fedeltà a lui. Nel 1613 compose un documento conosciuto come Kuge Shohatto, che metteva i nobili di corte sotto stretto controllo e li rese figure di rappresentanza cerimoniali, prive di potere effettivo. Nel 1614 firmò l'Editto di Espulsione dei Cristiani e bandì il Cristianesimo, espulse tutti gli stranieri e vietò ai cristiani giapponesi di praticare la loro religione, molti di questi fuggirono nelle Filippine spagnole.
Nel 1615 preparò il Buke Shohatto, un documento che fissava il futuro del regime Tokugawa.
Al culmine del primo periodo Edo avvenne l'Assedio di Osaka del 1614-1615. Hideyori viveva ancora nel castello di Osaka e non progettava di ribellarsi contro Ieyasu, ma Ieyasu usò un pretesto per avere la scusa di attaccare. All'inizio i Tokugawa vennero respinti dai resti dei Toyotomi, condotti da un ansioso Hideyori, ma Ieyasu ordinò un controattacco. I Tokugawa, condotti dallo Shogun Hidetada, posero un lungo assedio al Castello di Osaka. Infine alla fine del 1615, il castello cadde nello loro mani e Hideyori, sua madre (Yodogimi, la vedova di Hideyoshi) il suo bambino ed erede commisero seppuku. Sua moglie Senhime (pronipote di Ieyasu), venne salvata da Ieyasu e non subì il fato del marito, figlio e suocera. I Tokugawa erano ora liberi di sviluppare il Giappone.
Nel 1616 Ieyasu si ammalò e morì nel suo letto all'età di 73 anni. Ebbe molti figli e si spense in pace sapendo che aveva creato molti rami della famiglia per continuare la sua dinastia. Venne sepolto nel tempio di Nikko Tosho-gu a Nikko nella prefettura di Tochigi.

Hideyoshi Toyotomi

Hideyoshi Toyotomi (1536-1598,) è stato un militare giapponese. Fu famoso samurai e daimyo del periodo sengoku, fondò il Clan Toyotomi e riunificò il Giappone, succedendo al suo precedente signore Oda Nobunaga. È conosciuto anche per l'invasione della Corea. Durante il suo periodo iniziò molte modifiche culturali, tra cui la restrizione legale che permetteva ai soli membri della classe dei samurai di portare armi.
Il periodo del suo governo viene spesso detto periodo Momoyama, dal nome del castello di Toyotomi. Durò dal 1582 fino alla sua morte nel 1598 o (secondo alcuni studiosi) fino a che Tokugawa Ieyasu non assunse il potere dopo la Battaglia di Sekigahara nel 1600. Nella storiografia tradizionale giapponese, comunque, si preferisce in genere indicare l'epoca di Oda Nobunaga e di Hideyoshi Toyotomi come un unico periodo, che prende il nome di periodo Azuchi-Momoyama.

Ascesa al potere
Toyotomi Hideyoshi nacque a Nagoya nella provincia di Owari, sede del Clan Oda. Si hanno davvero poche notizie certe riguardo alla vita di certo sappiamo che non nacque da nobile lignaggio bensì da un umile guerriero di nome Yaemon e a causa delle umili circostanze della sua nascita non ebbe cognome. In gioventù il suo nome fu Hiyoshimaru sebbene ci siano alcune variazioni. Da giovane si unì prima al clan Imagawa successivamente si uni al clan Oda come servo, ma si fece notare per la sue capacità e salì rapidamente di grado diventando uno dei principali generali di Oda Nobunaga assumendo infine il nome Hashiba Hideyoshi.
In seguito alla morte improvvisa di Oda Nobunaga e del suo figlio maggiore, Oda Nobutada per mano di Akechi Mitsuhide nel 1582, Hashiba Hideyoshi sconfisse prima Akechi Mitsuhide nella battaglia di Yamazaki poi Shibata Katsuie nella battaglia di Shizugatake insediandosi come successore di fatto del clan Oda.
D'altra parte Hashiba Hideyoshi voleva il titolo di shogun perché questo era considerato il titolo del governante reale del Giappone. Comunque l'Imperatore non poteva conferirlo a qualcuno dalla discendenza così umile come quella di Hashiba Hideyoshi così, cercò di essere accettato come figlio adottivo dall'ultimo Shogun Muromachi, Ashikaga Yoshikaga, ma questo rifiutò. Incapace di assumere il titolo di shogun aggirò l’ostacolo assumendo nel 1585 la posizione di reggente (kanpaku), fino ad allora sempre appartenuta al clan Fujiwara, ed in quello stesso periodo sposò Yodogimi, che gli avrebbe dato un figlio. In questa maniera nel 1596, ricevette formalmente il nome di Toyotomi Hideyoshi dalla corte imperiale.
Successivamente Toyotomi Hideyoshi soggiogò altre regioni del Giappone, nel 1587 emise un'ordinanza che bandiva i missionari cristiani dal Kyūshū, per mantenere un maggiore controllo sui daimyo cristiani. Nel 1591 Toyotomi Hideyoshi  abdicò dalla carica di kampaku ed assume il titolo di Taiko (reggente ritirato).
Il suo figlio adottivo, Hidetsugu (in realtà suo nipote) gli successe come kampaku.
Prima di assumere il controllo del Giappone Toyotomi Hideyoshi tenne un atteggiamento diplomatico amichevole nei confronti della Dinastia Ming ed aiutò il governo cinese a combattere i pirati wako giapponesi lungo le coste del Mar Giallo. Ma una volta assicuratosi il controllo della nazione nell'aprile del 1592 i suoi generali invasero la Corea. Nel giro di un mese i giapponesi controllavano praticamente l'intero paese. Comunque molto presto il popolo coreano si ribellò con l'aiuto dei Cinesi portarono l'esercito giapponese a ritirarsi dalla penisola nel dicembre dello stesso anno.
Insoddisfatto Toyotomi Hideyoshi ritentò nel 1593 di invadere la Corea, inutilmente anche questa volta. La futile guerra servì solo ad indebolire i clan fedeli ai Toyotomi. In seguito alla sua morte nel 1598 gli altri membri del Consiglio dei cinque reggenti non riuscirono a tenere sotto controllo le ambizioni di Tokugawa Ieyasu. Il figlio minorenne e successore designato Toyotomi Hideyori perse ogni rivendicazione al potere detenuto dal padre e Tokugawa Ieyasu venne dichiarato Shogun in seguito alla battaglia di Sekigahara.

Eredità culturale
Toyotomi Hideyoshi continuò e iniziò diverse riforme che ebbero un impatto duraturo sulla società giapponese. Una delle riforme più importanti fu nel 1588 impose il disarmo delle classi contadine, già iniziato da Oda Nobunaga; durante l'epoca Sengoku, infatti, le continue guerre avevano spinto molti contadini a imbracciare le armi e diversi samurai a ritirarsi nei campi. Queste misure fermarono effettivamente le rivolte ed assicurarono una maggiore stabilità, a spese della libertà individuale. Toyotomi Hideyoshi differenziò le caste per legge, e proibì a tutti i non samurai il porto d'armi, consolidando un sistema sociale che sarebbe rimasto in vigore per i successivi 300 anni. Inoltre, ordinò un censimento della popolazione giapponese, e proibì la libera circolazione delle persone, che dovevano restare nell'han in cui erano registrati a meno di non ricevere un permesso ufficiale; in questo modo fu ad esempio possibile isolare fenomeni come il banditismo. Il censimento riguardò anche le terre, e questo permise un migliore utilizzo delle risorse disponibili.
Nel 1588 abolì effettivamente la schiavitù vietando la vendita di schiavi. Il lavoro contrattuale e sotto apprendistato sostituirono la schiavitù.
Nel 1590 Hideyoshi completò la costruzione del castello di Osaka, il più grande e maestoso del Paese, dal quale era possibile tenere sotto controllo le vie occidentali verso Kyoto.
Il contributo di Hideyoshi alla cultura giapponese non fu però solo militare e amministrativo; come Oda Nobunaga prima di lui, spese tempo e denaro nella cerimonia de thè, collezionando suppellettili, sponsorizzando sontuosi eventi dell'alta società, e patrocinando i maestri più acclamati; con il crescere dell'interesse della classe governante nei confronti della cerimonia del thè crebbe anche la domanda di suppellettili di ceramica, perciò durante la campagna di Corea vennero confiscate numerose ceramiche e molti artigiani coreani vennero costretti a trasferirsi in Giappone. Ispirato dal Kinkakuji (padiglione d'oro) di Kyōto, fece costruire una favolosa sala da thè portatile, rivestita di lamine d'oro e arredata all'interno con garze rosse, e nota perciò come kigame no zashiki ("camera dorata"); la portava con sé dovunque andava, e vi praticava la cerimonia del tè, dimostrando la sua potenza e la sua raffinatezza.
Politicamente instaurò un sistema governativo che bilanciava i daimyō più potenti; venne creato un consiglio, che includeva i signori della guerra più influenti, e designò un reggente a capo di essi. Questa struttura somigliava in qualche modo al parlamento di un governo democratico, con il suo presidente. Al momento della sua morte, Toyotomi Hideyoshi aveva sperato di aver impostato un sistema sufficientemente stabile da sopravvivere fino a che suo figlio fosse in grado di succedergli, e per impedire che un solo reggente potesse esautorare la sua autorità nominò un consiglio dei reggenti composto dai daimyō più potenti. Tuttavia in seguito alla morte di Maeda Toshije, Tokugawa Ieyasu iniziò a stringere alleanze, inclusi matrimoni politici (che erano stati proibiti da Hideyoshi), finché non si arrivò ad uno scontro aperto tra le fazioni fedeli ai Toyotomi contro quelle fedeli ai Tokugawa, nella battaglia di Sekigahara, vinta dai Tokugawa, che ricevette il titolo di Seii Taishogun che era stato negato a Hideyoshi. Tokugawa Ieyasu riconobbe la saggezza di Toyotomi Hideyoshi e mantenne in vigore la gran parte dei suoi decreti, costruendovi anzi sopra il proprio shogunato.

Mitsunari Ishida

Mitsunari Ishida (1560-1600) è stato un samurai giapponese che condusse la fazione dei Toyotomi opposta a quella di Tokugawa Ieyasu alla battaglia di Sekigahara.
Le prime campagne
Mitsuari Ishida nacque a Omi nel 1560, figlio di Ishida Masatsugu, samurai che adempiva mansioni logistiche e serviva come medico sotto la famiglia Asai. Nel 1573, quando il generale Toyotomi Hideyoshi (che all'epoca si chiamava Hashiba) sconfisse la famiglia Asai, Ishida Masatsugu si ritirò a vita privata. Ishida Mitsunari fu presto notato dal nuovo signore per le sue capacità di calcolo e per la destrezza nella cerimonia del tè. Hideyoshi Toyotomi gli affidò il comando delle salmerie e lo portò con sé nelle sue campagne fino al 1580.
Quando Oda Nobunaga fu assassinato, Ishida Mitsunari seguì Hideyoshi Toyotomi alla battaglia di Yamakazi contro Akechi Mitsuhide, successivamente combatté anche a Shizugatake nel 1583, epoca a cui probabilmente risale il suo astio nei confronti di Kato Kyomasa e Masanori Fukushima. Dal 1585 divenne amministratore della città di Sakai, riformando il sistema finanziario e spezzando il monopolio dell'elite dei mercanti. Nel 1587 Hideyoshi Toyotomi affidò a Masazumi Sakai e diede l'amministrazione di Hakate a Ishida Mitsunari. Ishida Mitsunari partecipò alla campagna di Odowara contro gli Hojo, con alterne fortune (non gli fu per esempio riconosciuto il merito dell'assedio del castello di Oshi-jo).
Hideyoshi Toyotomi fece Ishida Mistunari daimyo nel 1591, affidandogli la prefettura di Omi come feudo, assieme al castello di Sawayama. Ishida Mitsunari volle come suo ufficiale Shima Sakon, all'epoca ronin, a cui diede ben metà del suo feudo. Ishida Mitsunari partecipò alle campagne di Corea del 1592 e del 1597 come supervisore delle truppe ma vi ebbe divergenze con Kato Kyomasa e con Kobayakawa Hideaki (nipote del Taiko) per via della loro condotta. Nel 1598 quando si capì che la malattia stava portando Hideyoshi Toyotomi alla tomba, Ishida Mitsunari fu nominato fra i cinque reggenti del Giappone che avrebbero aiutato il governo dell'infante Toyotomi Hideyori. Preoccupato dalle ambizioni di Tokugawa Ieyasu, Toyotomi Hideyoshi affidò segretamente a Ishida  Mitsunari il compito di vigilare su Toyotomi Hideyori e la concubina Yodogimi (di cui si diceva Mitsunari fosse amante). Ishida Mitsunari fu anche amico di Konoshi Yukinaga  un daimyo cristiano.

Dalla morte di Hideyoshi a Sekigahara
Toyotomi Hideyoshi morì il 18 Agosto 1598, lasciando il Giappone nell'incertezza più totale. L'anno 1599 trascorse relativamente tranquillo, con Ishida Mitsunari che teneva d'occhio Tokugawa Ieyasu tramite l'amicizia con uno dei cinque reggenti, Maeda Gem-i. Alla morte di quest'ultimo e con l'entrata di Ishida Mitsunari nel consiglio di reggenza, i rapporti con Tokugawa Ieyasu si inasprirono sempre di più. Cominciarono scaramucce che si tramutarono in guerra aperta nella primavera del 1600, nonostante Ishida Mitsunari cercasse di evitarlo. Parecchi daimyo si unirono a Tokugawa Ieyasu per l'astio contro Ishida Mistunari, che poté invece contare sull'aiuto dei feudatari fedeli alla casa dei Toyotomi. È noto l'episodio a causa di cui Hosakawa Tadaoki servì la causa di Tokugawa Ieyasu: pare che Ishida Mitsunari volesse prendere la moglie di quest'ultimo, Tamako o Grazia secondo il nome cristiano, come ostaggio. Ma la dama preferì uccidersi, in segno di fedeltà al marito. Le dinamiche dell'accaduto restano ancora per lo più oscure.
La guerra sembrava sorridere alla fazione dei Toyotomi, con la vittoria di Ishida Mitsunari al castello di Fushimi. Tuttavia, all'interno dell'armata, la leadership di Mitsunari venne più volte messa in dubbio, soprattutto da Mori Hidemoto, che sosteneva di avere maggiormente diritto al comando supremo. Fu così che alla battaglia di Sekigahara la sorte tirò un brutto tiro a Ishida Mitsunari, l'inattività dei Mori e il successivo tradimento Kobayakawa Hideaki (nipote del Taiko) portarono la sconfitta la fazione dei Toyotomi.
Ishida Mitsunari fu catturato e portato a Kyoto assieme ai suoi due alleati Yukinaga Konishi e Ekei Ankokuji (consigliere dei Mōri), per essere decapitato. Sul palco dell'esecuzione Tokugawa Ieyasu gli offrì un caco, che tuttavia Ishida Mitsunari rifiutò poiché lo avrebbe fatto star male di stomaco (fedele alla filosofia Zen, si comportava come se non fosse affatto sul punto di morire).
Fu decapitato da Masanori Fukushima in persona e il suo corpo fu gettato nel fiume vicino.

Considerazioni
La figura di Ishida Mitsunari è stata rivalutata solo recentemente, poiché nei secoli precedenti è sempre stato messo in cattiva luce e demonizzato dalla propaganda dei Tokugawa. Si dice che avesse un carattere brusco e che molti lo snobbassero per questo ma anche a causa delle sue modeste origini. I favori che Toyotomi Hideyoshi gli rivolgeva rendevano gli altri daimyo gelosi all'inverosimile, come Masanori Fukushima e Kobayakawa Hideaki. Si suppone che Ishida Mitsunari, da buddista Zen, detestasse i cristiani, tuttavia fra i suoi migliori amici figurava Konishi Yukinaga, famoso daimyo di religione cattolica. La sua figura resta ancora per lo più controversa.

Oda Nobunaga
Oda Nobunaga (1534-1582) è stato un militare giapponese. Figlio di Oda Nobuhide, un daimyo (feudatario) minore della provincia di Owari, condusse una serie di campagne militari che lo portarono a conquistare gran parte del Giappone prima del suo assassinio nel 1582.
Biografia
Giovinezza e ascesa
Nobunaga nacque, secondo la datazione giapponese, nel terzo anno dell'era Temon e nel decimo dell'era Tensho.Alla morte del padre Nobuhide nel 1551, si dice che il giovane Nobunaga abbia dato in escandescenze, alienandosi molti alleati del Clan Oda, che già lo ritenevano troppo impulsivo e indisciplinato per diventare daimyo; questi perciò cominciarono ad appoggiare suo fratello Nobuyoki, e Hirate Masahide, mentore di Nobunaga, si assunse la responsabilità per il comportamento del ragazzo compiendo seppuku. Sebbene Nobunaga fosse il legittimo erede di Nobuhide non c'era alcuna garanzia che fosse scelto per succedergli, anche perché il clan Oda era formalmente subordinato al Kanrei shiba Yoshimune, che era manovrato dallo zio di Nobunaga, Nobutomo, vice-shugo di Owari; sembra che Nobutomo stesso fece uccidere Yoshimune quando fu evidente il suo tentativo di aiutare Nobunaga. Nobunaga riuscì però ad ottenere l'aiuto di un altro suo zio, Nobumitsu, e con il suo aiuto riuscì a impossessarsi del castello di Kiyoshi, nel quale Nobutomo fu ucciso e del quale Nobunaga avrebbe fatto la propria residenza per i successivi dieci anni. Nobunaga convinse poi il nuovo kanrei Shiba Yoshikane, figlio di Yoshimune, a stringere un'alleanza con altri due clan di kanrei dell'area, il Clan Imagawa della provincia di Suruga e il Clan Kira della provincia di Mikawa; grazie a questa alleanza Nobunaga poté mobilitare le armate ai confini della provincia di Owari e usarle per i propri scopi. Nel 1555 condusse le sue armate nella provincia di Mino in aiuto di Saito Dosan (la cui figlia aveva sposato nel 1549), in guerra con suo figlio Yoshitatsu, sul quale giravano voci che lo volevano figlio illegittimo e che temeva quindi di essere diseredato. La campagna militare si rivelò un fallimento, perché Dōsan fu sconfitto e ucciso nel 1556 da Yoshitatsu, che prese il suo posto. Pochi mesi dopo, Nobuyuki e i suoi alleati, sfidarono Nobunaga per il controllo del clan Oda, ma furono sconfitti nella battaglia di Ino; i tre furono perdonati per intercessione della madre di Nobunaga e Nobuyuki. Tuttavia, Nobunaga continuò a sospettare di Nobuyuki, e fingendosi malato lo fece venire nel castello di Kiyosu, dove lo assassinò nel 1557. Nel 1559, Nobunaga aveva eliminato ogni opposizione interna al clan e poteva dirsi signore di Owari. Per un po' aveva continuato a stipulare alleanze con altri daimyō attraverso il kanrei Shiba Yoshikane, ma scoprì che questi era in trattative con i Kira e gli Imagawa per attaccare il clan Oda e restituire il controllo di Owari al Clan Shiba, così lo cacciò, annullando i precedenti trattati ed entrando anzi in guerra.
Nel 1560, Imagawa Yoshimoto aveva riunito un grande esercito (tra 20.000 e 40.000 uomini, a seconda delle fonti) per marciare verso Kyoto, con la scusa di andare in soccorso dello Shogun yoshiteru; a questo esercito si sarebbe dovuto unire quello del Clan Matsudara di Mikawa, vassallo del clan Imagawa. Nobunaga non aveva più di 2.000 uomini, e non poteva mobilitarli tutti dai confini; ciò nonostante, in quella che divenne nota come la battaglia di Okehazama, approfittando di un improvviso temporale attaccò di sorpresa il campo degli Imagawa, e uccise Yoshimoto, con una vittoria fulminea che sorprese e sconvolse tutto il Paese. Dopo la battaglia il nome di Nobunaga divenne famoso in tutto il Giappone, mentre il clan Imagawa subì un duro colpo, e perse rapidamente potere sui propri vassalli, e soprattutto sul clan Matsudaira, a cui apparteneva Matsudaira Motoyasu (il futuro Tokugawa Ieyasu), che nel 1561 superando l'antica ostilità tra i propri clan, firmò un'alleanza con Oda Nobunaga.
Il Tenka Fubu
Nella provincia di Mino, Saitō Yoshitatsu morì per malattia nel 1561, e gli succedette suo figlio Tatsuoki; questi, giovane e inesperto, non riscuoteva molta fiducia tra i suoi vassalli. Sfruttando la situazione, Nobunaga si trasferì nel suo castello di Komaki e cominciò ad attaccare Mino sia militarmente che diplomaticamente, convincendo i vassalli dei Saitō ad abbandonare il loro incompetente signore; l'esercito di Yoshitatsu fu così molto indebolito dalle defezioni quando Nobunaga scagliò l'attacco finale nel 1167, impadronendosi del castello di Inabayama ed esiliando Tatsuoki. Nobunaga si trasferì nel suo nuovo castello, che rinominò Gifu, ispirandosi al leggendario Monte Gi. Si fece inoltre forgiare un sigillo con la scritta Tenka Fubu (天下布武, Tenka Fubu? lett. "una sola insegna militare sotto il cielo"), dove Tenka o "tutto sotto il cielo" è un antico modo di dire per "nel mondo", "in tutto il Giappone", quindi la frase viene alternativamente interpretata come "riunificare il Giappone sotto una sola spada" o "coprire di gloria militare il Giappone".
Nel 1564, Nobunaga diede sua sorella Oichi in moglie a Azai Nagamasa, garantendosi il supporto del Clan Azai della Provincia di Omi.
Nel 1568, Ashikaga Yoshiaki, fratello del defunto shōgun Yoshiteru si recò a Gifu per chiedere l'aiuto militare di Nobunaga per spodestare lo shōgun fantoccio Yoshihide, con il quale il clan Miyoshi aveva sostituito suo fratello, e ripristinare l'autorità dello shogunato. Nobunaga accolse la sua proposta, cogliendo l'occasione per avere uno shogun a legittimare le proprie campagne militari e al contempo avere il controllo della capitale Kyoto. Nel Sud della provincia di Omi, sulla strada per la capitale, il Clan Rokkaku, guidato da Rokkaku Yoshikata, si opponeva alle pretese di Yoshiaki e si preparava alla guerra; Nobunaga lanciò un attacco preventivo grazie all'aiuto del clan Azai, e conquistò tutti i castelli dei Rokkaku. Avendo ormai la strada spianata, in breve raggiunse Kyōto, dove riuscì facilmente a imporsi sull'impreparato clan Miyoshi. Yoshiaki divenne shōgun e offrì a Nobunaga il posto di Kanrei, ma questi rifiutò.
Dopo poco fu chiaro che Nobunaga intendeva manipolare Yoshiaki grazie alla sua forza militare, e lo shōgun, sostanzialmente privato dei suoi poteri, cominciò a tramare contro di lui raccogliendo i clan disposti a combatterlo. Il Clan Asakura, in particolare, era insofferente del suo successo, in quanto il clan Oda era sempre stato storicamente subordinato agli Asakura, e sebbene Asakura yoshikage avesse offerto protezione a Yoshiaki non aveva osato marciare verso la capitale. Quando però Nobunaga attaccò gli Asakura, suo cognato Azai Nagamasa, non volendo rompere l'antica alleanza che legava il clan Azai agli Asakura, prese le parti degli Asakura. Con l'aiuto dei ribelli dei ribelli amidisti Ikko, l'alleanza che Yoshiaki aveva formato contro Nobunaga entrò nel conflitto e inflisse gravi perdite agli Oda. Nella battaglia di anegawa, Nobunaga e Tokugawa Ieyasu sconfissero gli eserciti degli Azai e degli Asakura. Poi Nobunaga attaccò nel 1571 il monastero buddhista della scuola Tendai Enryaku-ji, sul monte Hiei, che addestrava monaci guerrieri e che trovandosi molto vicino alla sua residenza nella capitale costituiva per lui una spina nel fianco; il monastero fu completamente raso al suolo, e tra 20.000 e 30.000 uomini, donne e bambini furono uccisi nella campagna militare. A questo punto attaccò la fortezza Ikkō di Nagashima, contro la quale soffrì gravi perdite, tra cui due suoi fratelli, e quando infine espugnò la fortezza diede fuoco a tutto il complesso, uccidendo decine di migliaia di persone.
Takeda Shingen, nonostante ufficialmente il clan takeda fosse in buoni rapporti con il clan Oda, aveva aderito all'alleanza contro Nobunaga, e nel 1572, su pressione dello shōgun, marciò verso la capitale; impegnato sul fronte occidentale, Nobunaga inviò solo pochi rinforzi a Tokugawa Ieyasu, che fu sconfitto nella battglia di Mikatagahara. Per fortuna della fazione Oda-Tokugawa, Shingen morì poco dopo, nel 1573, prima di raggiungere Kyōto, e il clan Takeda si ritirò. Essendo però ormai Yoshiaki uscito allo scoperto, fu costretto ad affrontare Nobunaga con le sue esigue forze, e nonostante l'intervento diplomatico della corte imperiale per evitare la battaglia Nobunaga sconfisse Yoshiaki e lo esiliò, ponendo fine allo shogunato Ashikaga.
Nello stesso anno i clan Azai e Asakura furono definitivamente sconfitti, e suo cognato Azai Nagamasa, dopo avergli rimandato sua sorella Oichi, compì seppuku. Takeda Katsuyori, erede di Shingen, fu sconfitto nel 1575 nella battaglia di Nagashino in cui la fazione Oda-Tokugawa usò per la prima volta gli archibugi comprati dai portoghesi; la lentezza di ricarica degli archibugi fu compensata disponendo i tiratori su tre linee, ognuna delle quali copriva le spalle alle altre mentre queste ricaricavano. Le armature non riuscirono a resistere ai colpi, e la cavalleria dei Takeda fu falciata ancor prima di arrivare allo scontro corpo a corpo. Nel 1578, il nuovo castello di Nobunaga, noto come castello di Azuchi, fu completato; da questo castello, che impressionò i contemporanei per le sue decorazioni stravaganti, il periodo compreso tra la caduta dello shogunato Ashikaga e la morte di Nobunaga è oggi noto come periodo Azuchi.
Nel 1577, però, Uesugi Kenshin, il secondo miglior generale del suo tempo dopo Takeda Shingen, aveva deciso di prendere parte ad una seconda alleanza anti-Nobunaga. Il primo scontro avvenne nella battaglia di tedorigawa, e risultò in una decisiva vittoria di Kenshin, che cominciò a preparare la sua marcia su Kyōto. Secondo una tradizione, Nobunaga avrebbe confessato ad un suo ufficiale che se Kenshin fosse arrivato a Kyōto con il suo esercito egli non avrebbe avuto altra scelta che arrendersi e sperare di essere risparmiato. Uesugi Kenshin, però, morì, forse d'infarto, o forse di cancro allo stomaco, mentre si trovava nel suo lavatoio; secondo fonti dell'epoca la sua salute appariva compromessa già da tempo.
Ormai senza validi rivali, Nobunaga costrinse gli ultimi ribelli Ikkō ad arrendersi nella fortezza di Ishiyama Hongan-ji nel 1580, ed annientò completamente il clan Takeda nel 1582, durante la battaglia di Temmokuzan. Nobunaga era ormai l'autorità indiscussa nel Paese, e si accingeva a muovere i suoi eserciti contro le province di Echigo e Shikoku.
L'incidente di Honnō-ji
Nel 1582, Hashiba Hideyoshi, uno dei generali più vicini a Nobunaga, invase la provincia di Bitchu, assediando il castello di Takamatsu; quest'ultimo era vitale per il Clan Mori, perché occupava una posizione strategica dalla quale era possibile penetrare con facilità nel loro dominio. Mori terumoto arrivò perciò con il suo esercito a sostegno del castello di Takamatsu, e le due parti si trovarono in uno stallo. A questo punto Hideyoshi chiese rinforzi a Nobunaga.
In ogni caso, Nobunaga lasciò i preparativi per l'invasione di Shikoku a niwa Nagahide e partì con Akechi Mitsuhide per raggiungere Hideyoshi. Lungo il tragitto, Nobunaga e i suoi uomini sostarono nel tempio Honno-ji a Kyoto, dove Nobunaga, essendo al centro del suo dominio e ritenendosi al sicuro, si lasciò scortare solo da pochi servitori e guardie di fiducia. Inaspettatamente, Akechi Mitsuhide dispose i suoi uomini intorno al tempio in un tentativo di colpo di stato; nella schermaglia che seguì, Nobunaga perse e si ritirò all'interno del tempio. Mitsuhide, applicando la tecnica che Nobunaga aveva tante volte usato, appiccò fuoco al tempio.
Non si sa cosa accadde a Nobunaga nelle sue ultime ore di vita; probabilmente lui e il suo attendente compirono seppuku mentre il tempio bruciava. I suoi resti non furono mai ritrovati tra le macerie del tempio, dando adito a una vasta gamma di leggende popolari.
Immediatamente dopo il colpo di stato, gli uomini di Mitsuhide attaccarono il castello di Nijo, dove costrinsero l'erede di Nobunaga, Nobutada, a compiere seppuku a sua volta. Per undici giorni Mitsuhide incontrò vari esponenti del Clan Oda e della corte imperiale per essere nominato successore di Nobunaga, ma invano. Hideyoshi, che appena ricevuta la notizia aveva siglato una tregua con il clan Mori, raggiunse e uccise Mitsuhide nella battaglia di Yamazaki dopo soli 11 giorni dalla morte di Nobunaga.
Governo
Nobunaga non accettò mai nessuno dei titoli che gli furono offerti, e rimase sempre solo il capo del clan Oda e il daimyo di Owari; ciò nonostante, la sua autorità gli permise di introdurre importanti cambiamenti nel Paese. Una delle novità più importanti del periodoAzuchi-Momoyama fu la razionalizzazione delle famiglie samurai; nel periodo Muromachi infatti le numerose guerre combattute anche e soprattutto a livello provinciale avevano spinto i clan ad accettare nei loro eserciti chiunque fosse abile al combattimento, e durante l'epoca Sengoku praticamente ogni giapponese maschio adulto apparteneva ad almeno una organizzazione militare. Dal 1576 Nobunaga cominciò a confiscare le armi ai contadini nei territori da lui controllati, riducendo così il rischio di rivolte e il numero di combattenti da lui non direttamente controllabili; il suo successore Toyotomi Hideyoshi, nonostante fosse lui stesso originario di una famiglia di contadini, completò l'opera distinguendo per legge la casta samurai (l'accesso alla quale poteva così avvenire solo per via ereditaria) dalle altre e vietando a tutti i non-samurai il porto d'armi. Le famiglie samurai che si erano opposte a Nobunaga prima, e a Hideyoshi e Ieyasu poi, furono dichiarate illegittime e i loro componenti divennero ronin oppure civili.
Sul piano militare, Nobunaga portò il suo esercito al livello tecnologico di quelli europei, impiegando per primo su larga scala lance, armi da fuoco, navi corazzate, e fortificazioni all'altezza delle guerre di massa del periodo. Le sue guerre sono però ricordate soprattutto per la loro violenza e per la spietatezza con cui il suo esercito infieriva sui vinti, combattenti e civili; a questo si unisce la pratica di bruciare vivi i nemici, che Nobunaga usava come monito per i suoi oppositori. Nobunaga puntò sulla specializzazione e sulla professionalizzazione del suo esercito, e assegnò gli incarichi e le promozioni su base strettamente meritocratica, ignorando quasi completamente le regole di nobiltà e relazioni familiari tradizionalmente seguite negli eserciti feudali del tempo; l'ascesa di Hideyoshi, che da figlio di contadini riuscì a essere riconosciuto erede di Nobunaga, ne è l'esempio lampante. Ai daimyō sconfitti espropriò le terre, e le ridistribuì tra i propri vassalli non in base alla dimensione, ma alla produzione di riso. Con qualche modifica, il sistema organizzativo di Nobunaga venne esteso a tutto il Paese con l'inizio dello shogunato Tokugawa.
Sul piano economico, Nobunaga dimostrò grande competenza, sviluppando i castelli come perno dell'economia locale, migrando da un'economia agricola a una di tipo manifatturiero, costruì strade tra i castelli, per agevolare i traffici commerciali e lo spostamento degli eserciti, e uniformò le unità di misura. Potenziò i traffici internazionali, oltre che con Cina e Corea anche con i nanban ("barbari meridionali", termine che copre Filippine, Siam e Indonesia, ma anche l'Europa). Istituì inoltre le rakuichi rakuza, con cui si proibivano i monopoli e si costringevano all'apertura le unioni, associazioni e gilde che Nobunaga considerava un ostacolo al commercio. Sviluppò anche leggi che prevedevano casi di esenzione fiscale e regolamentò la contrazione di debiti.
Grazie alla ricchezza accumulata nel tempo, Nobunaga finanziò varie forme d'arte, e fece costruire meravigliosi giardini e castelli. Il suo castello di Azuchi sulle sponde del lago Biwa è descritto dai contemporanei come uno dei più belli della storia, coperto d'oro e statue all'esterno e decorato all'interno con paraventi, porte scorrevoli, dipinti sui muri e sui soffitti. In questo stesso periodo fu  codificato le regole del cha no yu, la cerimonia del tè che Nobunaga popolarizzò e che usò per discutere di politica e affari. Sotto il suo governo comparvero anche i primi esempi di kabuki, che si sviluppò organicamente nel più pacifico periodo Edo.
Nobunaga si dimostrò molto interessato nella cultura europea, e collezionò opere d'arte, armi e armature occidentali. È considerato uno tra i primi giapponesi ad aver indossato abiti europei, e sostenne i missionari gesuiti in Giappone; sotto il suo governo, u costruita la prima chiesa cristiana in Giappone.

Nessun commento:

Posta un commento