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martedì 21 giugno 2016

Per la Rubrica: Poeti e letteratura giapponese


Kobayashi Issa

Kobayashi Nobuyuki (1763-1827), poeta di Haiku giapponese del periodo Edo (1600-1868). Noto anche come Kobayashi Cataro, ma sicuramente più famoso come Issa, pseudonimo che assunse nel 1793, nacque a Kashiwabara, ora parte di Shinano-machi (Città di Shinano), Prefettura di Nagano.
Kobayashi Issa - Ritratto
La sua poesia è particolarmente straordinaria in considerazione della vita che trascorse il poeta. Perse la madre quando era ancora molto giovane, a soli due anni, e la seconda moglie del padre lo trattò sempre male, finché a soli tredici anni, con l'aiuto del padre, se ne andò da casa per raggiungere Edo (l'attuale Tokio), dove visse in povertà per venti anni.
La sua permanenza a Edo non venne registrata fino al 1787 quando si iscrisse alla scuola di haiku di Katsushika. Issa iniziò a scrivere haiku all'età di 25 anni, dopo aver appreso quest'arte dai Maestri Genmu e Chiku-un, con il Maestro Seibi Natsume che fungeva da suo protettore.

Nel 1791, alla morte di Natsume, Issa venne nominato suo successore, ma rinunciò ben presto a questo ruolo per viaggiare e visitare il sud-ovest del Giappone, fino alla morte del padre nel 1801. Fu nominato unico erede dal padre, ma la matrigna, in accordo con il fratellastro, riuscì ad impedirgli di accedere alle sue proprietà per ben tredici anni. Dopo aver visitato e vissuto in vari luoghi, far cui Kyoto, Osaka, Nagasaki, Matsuyama ed altre città occidentali, Issa ritornò alla sua casa di Kashiwabara all'età di 51 anni e qui sposò una giovane donna del villaggio. Da lei ebbe quattro figli che però morirono durante l'infanzia. Perse anche la moglie mentre dava alla luce il quarto figlio e la sua casa venne completamente distrutta da un incendio. Visse altri quattro anni durante i quali si risposò e finalmente ebbe un erede, una bambina, nata subito dopo la sua morte all'età di 65.

Il capolavoro di Issa è considerato "Ora ga haru" (1820), ma hanno ottenuto grande successo anche "The Diary at My Father's Death" (1801) e "My Springtime" (1819).
Kobayashi Issa - Statua
Rispetto alla serenità di Basho ed alla compostezza di Buson, la poesia di Issa è più tipica di un linguaggio disadorno, utilizzando spesso dialetti locali e parole della comune conversazione quotidiana, ma fermamente radicata nella filosofia buddista.
A volte umoristico o sarcastico, spesso di qualità disuguale, i suoi poemi sono apprezzati per il loro acume compassionevole ed il penetrante intuito.


Samurai ya
Uguisa made ni
Tsukawaruru

Il samurai
È al servizio
Persino dell’usignolo.
- - - - -

Ore to shite
Nirami kurasuru

Kawazu kana

La rana
Gioca con me
A guardarmi fisso.
- - - - -

Daineko no
Shirippo de naburu
Kochō kanā

Il gatto grande
Scaccia con la coda
La farfallina.


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