Matsuri è il termine utilizzato dai giapponesi per indicare una festa tradizionale, un evento che attira nelle strade e nei parchi centinaia di persone. Molti di questi festival hanno avuto origine dalle feste tradizionali cinesi, tuttavia le tradizioni originali sono andate con gli anni scomparendo, mischiandosi o venendo rimpiazzate dalle tipiche usanze giapponesi.
Il concetto di “festa” in Giappone deriva dal legame profondo che i giapponesi hanno con la natura ed è riconducibile alla religione tradizionale del Paese, lo shintoismo. Ogni santuario shintoista celebra il proprio matsuri, rendendo omaggio ai propri Kami protettori o festeggiando un particolare evento stagionale o storico.
Anche se la parola matsuri è sempre stata tradotta come “festa”, alcuni di questi erano più correttamente inclusi nel nenchu gyoji (ciclo di eventi annuali tradizionalmente osservati da una famiglia o un villaggio) o negli eventi annuali originariamente osservati dalla corte imperiale. Queste usanze hanno per lo più origine cinese o buddhista, ma la maggior parte dei giapponesi non prende in considerazione il loro significato religioso, senza però nemmeno distinguerli dai matsuri giapponesi.
Un importante elemento dei festival giapponesi sono le processioni, le quali partono dai vari Jinja per poi attraversare la città trasportando la statua del kami (divinità Shinto) del santuario locale grazie a particolari portantine chiamate mikoshi. È l'unico momento dell'anno in cui il kami lascia il santuario per essere portato in giro per la città.
Molti di questi festival sono caratterizzati anche dalla presenza di particolari carri allegorici chiamati dashi, i quali vengono trainati per tutta la città al ritmo di musica scandita da tamburi e flauti. Ogni festa ha le sue caratteristiche; mentre alcuni festival sono calmi e meditativi, altri sono energici e rumorosi.
I festival si svolgono in ogni parte del Giappone, in ogni stagione, nell'arco di tutto l'anno. Ciascuna di queste feste affonda le sue radici nelle tradizioni religiose, nelle pratiche agricole o sulle rievocazioni di importanti eventi storici, riflettendo la sua particolare storia locale e la sua cultura tradizionale. Ogni festival ha un suo particolare significato, a volte legato alla natura come il passaggio da una stagione all'altra, a volte dedicato alle celebrazioni per i bambini, al rigoglio del genere umano, agli auspici d’amore o ai saluti ai defunti.
Le festività in Giappone sono un elemento molto importante di queste cultura, distinguendosi dalle festività di altri Paesi per frequenza e varietà; sono anche un elemento centrale della religione indigena giapponese. Proprio come le tradizioni pre-cristiane sono sopravvissute nelle usanze europee, molti elementi tradizionali (primitivi oggetti cultuali, figure, maschere, danze, rappresentazioni teatrali) sono sopravvissuti nella cultura giapponese. Le feste del Giappone possono quindi considerarsi un contenitore del suo passato culturale.
Conosciuto anche col nome di Shobu-sai o Festival annuale del Santuario di Atsuta, l'Atsuta Matsuri ospita spettacoli vari come kyudo (tiro con l’arco), kendo (scherma giapponese), Atsuta-kagura (un tipo di danza shintoista) e taiko (tamburi giapponesi). Cinque Kento Makiwara, altari enormi con 365 lanterne ciascuno, sono posti accanto alle tre porte (Torii) del santuario restando illuminati dalla mattina alla sera.
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