Il
programma di studio del Nihon Tai jitsu-ju jitsu è ampio, articolato e
suddiviso in “blocchi” di differente difficoltà d’apprendimento e d’esecuzione
per il praticante; comprende diverse tipologie
di tecniche, Ukemi waza (le cadute), Kata (schemi) e Randori (combattimento libero).
La
metodologia d’apprendimento, l’applicazione delle tecniche sono tipicamente
moderne con una chiave di lettura occidentale, ma le basi ed i concetti affondano
nella piena tradizione marziale Giapponese.
Nel Nihon Tai jitsu-ju jitsu
si hanno diverse tipologie di tecniche:
Kihon waza (tecniche di base o fondamentali)Atemi waza (tecniche di percussione)
Kansetsu waza (tecniche di leva agli arti)
Shime waza (tecniche di strangolamento)
Katame waza (tecniche di controllo)
Nage waza (tecniche di proiezione)
Sutemi waza (tecniche di sacrificio al suolo)
Ukemi waza (tecniche di caduta)
Inoltre si studiano:
Kata (schemi o forme)Randori (combattimento libero)
I gruppi comprendono tecniche applicabili in combattimento a mano libera a non.
Kihon waza (tecniche di base)
La
prima cosa che si studiano nel Nihon Tai Jitsu-Ju Jitsu sono i Tai
sabaki (movimenti o spostamenti del corpo).
“In base alla posizione del mio corpo,
posso spostarmi in una certa maniera
ed in un certo modo”.
Sapere
questo, permette al praticante come gestire il proprio corpo nello spazio e
cosa fare al momento giusto. Abbinato allo studio dei Tai sabaki, vi sono i Te e
i
Tai Hodoki (metodi per liberarsi dalle prese) e l’apprendimento delle
parate e delle percussioni.
Atemi waza (tecniche di percussione)
Un
gruppo di tecniche importanti svolte a indebolire e l’avversario è chiamato Atemi waza (tecniche di percussione)
si divide principalmente in due categorie: attacchi con gli arti superiori ude ate e attacchi con gli arti
inferiori ashi ate.
Lo
scopo di queste tecniche può essere vario: indebolire fisicamente il corpo
dell’avversario, o portarlo in una posizione di squilibrio in modo da
proiettarlo al suolo o addirittura controllarlo tramite una leva articolare o
uno soffocamento.
Durante
un azione d’attacco, le percussioni, vengono utilizzate anche per “aprire” la
guardia dell’avversario mentre in fase difensiva l’atemi, chiamato anche
colpo di preparazione, viene utilizzato per annullare l’azione d’attacco dell’antagonista:
se non si indebolisce o se non si ferma l’azione dell’avversario le successive
reazioni saranno più difficile, se non impossibili, da realizzare.
Katame waza (tecniche di controllo)
Un
ulteriore gruppo di tecniche, viene definito Katame waza (tecniche
di controllo), vengono applicate solo dopo aver indebolito tramite una
percussione o una proiezione l’avversario e sono eseguite sia da in piedi che
al suolo.
I katame
waza a loro volta sono suddivise in:
Tecniche
di immobilizzazione: Osae komi waza
(applicabili dopo aver atterrato l'avversario).Tecniche di lussazione degli arti: kansetsu waza.
Tecniche di soffocamento e di strangolamento: shime waza.
Per quanto riguarda i kansetsu waza, queste tecniche vengono applicate alle braccia e alle gambe dell’avversario, ma anche alle dita, ai polsi, ai gomiti, alle spalle, alle ginocchia e alle caviglie.
Nage waza (tecniche di proiezione)
Un
altro gruppo importante di studio del Nihon Tai Jitsu-Ju Jitsu è chiamato Nage waza (tecniche di proiezione),
lo scopo di queste tecniche è proiettare ovvero fare cadere al suolo
l'avversario. L'apprendimento è strutturato secondo un sistema che ordina 40
tecniche di differente difficoltà di esecuzione e di diversa violenza della
caduta. L'arte di proiettare l'avversario al suolo dalla posizione eretta è
definita Tachi waza e si
suddivide in tre categorie:Tecniche di braccia: Te waza
Tecniche di anca: Koshi waza
Tecniche di gambe: Ashi waza
Sutemi waza (tecniche di sacrificio)
Sono
considerata tecniche di proiezione, ma in queste tecniche il praticante accetta
di perdere il suo equilibrio, gettandosi egli stesso a terra invece di
mantenersi in piedi, per fare cadere il suo avversario. Questa serie di
tecniche sono proprie del Nihon Tai Jitsu-Ju Jitsu, o meglio, è una delle poche
scuole moderne di ju jitsu nella quale si da importanza allo studio di queste
proiezioni.
In
un combattimento reale per strada non conviene mai cadere insieme al proprio
avversario perché può capitare che il nostro antagonista non sia solo, ma se si
pensa alla tradizione Giapponese e alle guerre interne di quel paese,
combattute per lungo tempo con armi da taglio e armature, si capisce che sono
tecniche micidiali per eliminare il proprio nemico. Come per le tecniche di
proiezioni eseguite da in piedi, i sutemi waza vengono studiate in dojo
con tutte le opportune cautele e la giusta metodologia d’apprendimento, ma
hanno in loro tutte le caratteristiche per esser efficaci su di un avversario.
I sutemi
waza a loro volta sono suddivise in:sacrificio sul dorso della schiena: Ma sutemi waza
sacrificio sul fianco della schiena: Yoko sutemi waza
Ukemi waza (le cadute)
È
molto importante per un artista marziale saper cadere senza farsi male; queste
sono le prime nozioni che vengono insegnate. Esistono quattro diversi tipi di
cadute:Mae ukemi - caduta in avanti frontale
Mae kaiten ukemi - caduta in avanti con rotolamento suddivisa in Migi (destra) e Hidari (sinistra).
Ushiro ukemi - caduta indietro
Yoko ukemi - caduta laterale anch'essa divisa in Migi e Hidari.
Il
Nihon Tai jitsu-ju jitsu interpreta la caduta come una vera e propria tecnica
per consentire al corpo di scaricare l'energia cinetica accumulata durante la
proiezione. Se male eseguita, possono verificarsi infortuni quali lussazione
della spalla, urti del capo a terra, danni ai piedi ecc.
La
caduta al suolo non è mai considerata una sconfitta come nelle gare di judo o
punto di partenza nelle competizioni del brasilian ju jitsu è un modo, una
tecnica per non soccombere all’azione dell’avversario. Ci sono molte tecniche
sia di percussione, che di controllo che si effettuano al suolo proprio perché
il Nihon Tai Jitsu-Ju Jitsu è una lotta e non uno sport agonistico.
I Kata:
Nel
Nihon Tai Jitsu-Ju Jitsu non sono solo presenti tecniche di percussione, di
proiezioni, di immobilizzazioni, di leve e di soffocamenti ma come in numerose
altre arti marziali, comprende un insieme di kata. I kata o schemi sono una forma di allenamento individuale e non, nel quale il praticante impara gli spostamenti, il tempo di esecuzione e applica le tecniche precedentemente imparate. I kata hanno alcune particolarità: posso esser eseguiti in luoghi ristretti, alcuni sono antichi e definiti perciò tradizionali ed infine sono un ottimo strumento di allenamento perché richiedono concentrazione non solo fisica ma anche mentale.
I kata del Nihon Tai Jitsu-Ju Jitsu sono dodici:
Tai Jitsu primo kata. Tai Jitsu secondo kata.
Tai Jitsu terzo kata.
Kihon kata.
Tai Jitsu no-kata shodan.
Tai Jitsu no-kata nidan.
Tai Jitsu no-kata sandan.
Tai Jitsu no-kata yondan.
Tai Jitsu no-kata godan.
Taisabaki no-kata.
Jū-no-kata.
Randori
(combattimento libero)
Un'altra
particolarità del Nihon Tai Jitsu-Ju Jitsu è l'assidua pratica nel randori (combattimento libero) che è fondamentale per sviluppare la
capacità di percezione delle azioni dell'avversario, della comprensione e
valutazione della loro distanza e la conoscenza con conseguente scelta del
tempo d’azione di una tecnica. Tali principi realizzano il kaeshi , espressione di un modo evoluto di condurre il
combattimento in cui si lascia volutamente l'iniziativa all'avversario ma
sempre controllando le sue azioni fino a cogliere l'attimo in cui applicare la
contro-tecnica.
Bloccare,
schivare o assecondare un attacco, cioè utilizzare una tecnica di difesa, può
metterci nella condizione di poter condurre con successo un nuovo attacco nei
confronti dell'avversario, ma è solamente anticipando l'azione nemica che si
realizza correttamente un kaeshi.
Negli altri casi, è più corretto parlare di contrattacco (giaku geki) piuttosto che di contro-tecnica (kaeshi waza), quantunque a scopo
didattico si preferisca utilizzare sempre il termine kaeshi riferendosi alle azioni di attacco-difesa, allo scopo
di non generare confusione negli allievi introducendo un concetto di dubbia
comprensione.
In
altre parole, si ha un kaeshi quando
ad un attacco dell'avversario corrisponde un attacco immediato che lo sovrasta,
mentre un contrattacco prevede l'utilizzo di una difesa (chowa, go, yawara) prima di eseguire la
tecnica voluta. Per quanto veloce possa essere l'esecuzione, c'è sempre un
attimo di rottura nell'azione: nel caso del kaeshi, questa rottura non esiste perché la contro-tecnica
anticipa l'azione dell'avversario prima che questi abbia potuto dispiegare per
intero il proprio attacco.
Il metodo
Il Nihon Tai jitsu-Ju Jitsu è facile da apprendere per
via del suo metodo di studio e del suo programma: il programma è costituito da
“blocchi”, imparato il primo si studia il secondo e così via in progressione. Si
inizia dagli otto Tai sabaki di base che sono la piattaforma su cui costruire
tutto, per poi procedere con gli Atemi waza, i Kansetsu
waza e i Nage waza. Parallelamente
si studiano gli Ukemi waza , i
sutemi
waza, gli Shime waza ed i
Katame waza. Infine si apprendono i kata i si pratica il Randori.
Più aumenta l’esperienza del praticante, più il programma si
approfondisce e diventa impegnativo, ma senza dimenticare i
Kihon ovvero i fondamentali.