martedì 28 marzo 2017

Per la Rubrica: Budo antico e moderno

Suigetsu - Il plesso Solare
Posizione del plessore solare
Molto spesso sentiamo parlare di 'plesso solare' o Suigetsu in giapponese, tale punto del corpo riveste così tanta importanza che ad esempio nella scuola tradizionale di kenjutsu del Katori Shinto Ryu vi sono ben due kata che fanno riferimento a questo punto.
Plesso significa “insieme di cose” e solare deriva da sole e sta proprio ad indicare il “calore”.


Il centro dell’universo di ogni uomo.

Nella zona del plesso solare si trovano tantissimi ricettori nervosi che avvertono anche il nostro più piccolo cambiamento d’umore, è facile capire che controllare questo preciso punto del nostro avversario è un enorme vantaggio.

Infatti se ci limitiamo a controllare un braccio, una gamba, il nostro, oltre ad essere un controllo limitato, sarà qualcosa che ci mette in una condizione di estremo pericolo dato che perderemo di vista il resto del corpo dell' avversario che potrà a attaccarci liberamente mentre noi ci perdiamo su un particolare.

Ma non è tutto, quando cerchiamo di stabilire 'un buon ponte', un'espressione che indica proprio l'assumere una posizione di estremo vantaggio e controllo nei confronti dell' avversario dobbiamo creare una condizione di “squilibrio” Kuzushi in giapponese nella sua postura.
Se è vero che l’Hara (il centro dell' equilibrio in giapponese)  è il baricentro o centro di gravità del corpo posto circa sette centimetri sotto l’ombelico è vero anche che il plesso solare è un punto maggiormente identificabile a livello di campo visivo, ed è quindi un ottimo punto per iniziare a imparare a 'prendere il ponte'.


Nella medicina tradizionale cinese, nello specifico nello studio dei meridiani energetici, il plesso solare appartiene al Ren Mai (vaso concezione) e corrisponde al punto n°15 chiamato Jiuwei (tradotto coda del piccione selvatico). E’ un punto che se colpito con un angolazione leggermente dall’alto verso il basso, può provocare l’arresto cardiaco.
Ren Mai - VC 15
Nella medicina ayurvedica, al plesso solare è connesso il terzo chakra. Nelle tradizioni religiose dell’India, maṇipūracakra (nome del terzo chakra) introduce ed emette energia necessaria per l’espressione della propria personalità.
E’ chiamato centro del potere, perché costituisce il mezzo per manifestare la nostra volontà. Secondo le tradizioni è di colore giallo, il mantra associato è il Ram e la divinità e Rudra.
Il terzo Chakra

venerdì 10 marzo 2017

11 Marzo Remember Fukushima

Maremoto del Tōhoku


Il terremoto del Tōhoku si verificò l'11 marzo 2011 al largo della costa della regione di Tōhoku, nel Giappone settentrionale, alle ore 14:46 locali alla profondità di 30 chilometri.

Il sisma, di magnitudo 9,0 (secondo l'USGS), con epicentro in mare e con successivo tsunami, è a tutt'oggi il più potente mai misurato in Giappone e il quarto a livello mondiale.

A seguito dello tsunami si verificarono una serie d’incidenti, incluse quattro distinte esplosioni, presso la centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi situata presso Naraha.

L'interruzione della corrente elettrica seguita al fatto che i gruppi elettrogeni di sicurezza alimentati da motori diesel vennero distrutti dal maremoto, causò il blocco dei principali sistemi di raffreddamento in tre reattori.
La centrale nucleare Fukushima Dai-ichi dopo il disastro
I reattori erano stati fermati automaticamente al momento della scossa, ma il loro corretto spegnimento avrebbe richiesto la dissipazione del calore residuo di reazione per un periodo di vari giorni, invece non si riuscì a riprenderne il controllo e nel corso dei due giorni successivi, in momenti diversi, i noccioli di tutti e tre i reattori subirono il meltdown completo.

Inizialmente classificato come grado 5, fu poi innalzato al grado 7 della Scala INES dall'11 aprile 2011, nel loro insieme gli eventi costituiscono quindi l'unico incidente nucleare la cui gravità è stata classificata dello stesso grado del Disastro di Cernobyl.

Il numero delle vittime a solo seguito del terremoto e maremoto da parte della National Police Agency giapponese fu di 13.228 morti e 14.529 dispersi, con stime dei dispersi effettivi vicine ai 17.000 per un totale di oltre 30.000 vittime.

I danni alle persone, all'ambiente e agli animali sono ancora in fase di elaborazione...