Storia del giappone PeriodoTokugawa 1600-1868

Battaglia di Sekigahara
21 Ottobre 1600 Periodo Sengoku


La battaglia
La battaglia di Sekigahara ebbe luogo nella prefettura di Mino. Fu il culmine della campagna che si trascinava da tutta l'estate di quell'anno e rappresentò il termine della guerra fra Tokugawa Ieyasu e le forze leali ai Toyotomi, capeggiate da Ishida Mitsunari. La battaglia deve il suo nome al piccolo villaggio presso il quale fu combattuta, situato ai piedi delle alture dei monti Sasao, Nangu e Matsu, che rendevano il luogo strategicamente importante. Tuttavia la scelta del terreno non fu determinante per lo sviluppo della battaglia. Ishida Mitsunari e il suo esercito occupavano le alture, anche se il generale sperava di poter attaccare Tokugawa Ieyasu più a ovest, in quanto Sekigahara si trovava troppo vicina al castello di Sawayama, base e residenza di Tokugawa Ieyasu. Ishida Mitsunari aveva insediato il campo al fianco del monte Sasao, mentre Kobayakawa occupava Matsuo e i Mori Nangu. Tokugawa Ieyasu aveva disposto i suoi lungo la via di Nakasen, offrendo a Ishida Mitsunari solo la sua avanguardia: sperava nell'arrivo del numeroso esercito guidato dal figlio Hidetada che tuttavia giunse solo a battaglia finita. Tokugawa Ieyasu dava il fianco sguarnito al monte Matsuo, da cui sarebbe stato facilissimo attaccarlo e sbaragliarlo (ricordiamo che era occupato dalle forze guidate da Kobayakawa).
Nonostante le cariche guidate da Masanori Fukishima, da Ii Naomasa dello schieramento dei Tokugawa, le forze di Ishida Mitsunari tennero campo fino a mezzogiorno, favoriti dal clima piovoso avutosi fino al giorno prima. Konishi Yukinaga, Otani Yoshitsugu e Ukita Hideie della coalizione dei Toyotomi diedero così filo da torcere ai loro avversari, tanto da pensare che la giornata fosse ormai vinta.
A mezzogiorno, Ishida Mitsunari fiducioso della situazione prese l’iniziativa diede simultaneamente l'ordine di attaccare sia a Kobayakawa sia alle truppe dei Mori, accampate poco più in basso. Tuttavia Kobayakawa aveva segretamente trattato con Tokugawa Ieyasu e rimase neutrale, indeciso sul da farsi, fino a che Tokugawa Ieyasu stesso ordinò di far fuoco sulle sue truppe per obbligarlo a scegliere. Di fronte a questo attacco, Kobayakawa decise di schierarsi contro il suo alleato Ishida Mitsunari e diresse il suo tiro sui soldati di Otani Yoshitsugu. Nel frattempo, l'inattività dei Mori impedì ai rinforzi di Chosokabe di giungere in tempo sul campo di battaglia. Dopo una strenua resistenza, le forze di Ishida Mitsunari furono costrette alla fuga, lasciando sul terreno migliaia di uomini.

Alla battaglia prese parte anche il futuro celeberrimo spadaccino Musashi Miyamoto (che all'epoca aveva solo 16 anni), che militò tra le file dello schieramento perdente di Ishida Mitsunari.

Conclusioni
Shima Sakon morì per proteggere la ritirata del suo signore Ishida Mitsunari che inquesto modo riuscì a scappare da Sekigahara , ma fu catturato una settimana più tardi e decapitato a Kyoto da Tokugawa Ieyasu. Konishi Yukinaga fece la stessa fine del suo signore Ishida Mitsunari, mentre Shimazu Toshihisa morì per salvare suo zio daimyo di Satsuma Shimazu Yoshihiro, in ultimo Otani Yoshitsugu fece seppuku mentre le truppe di Kobayakawa attaccavano i suoi.
La coalizione dei Toyotomi perse nella battaglia circa 35000 soldati.

Nello schieramento opposto morì negli scontri Torii Mototada e un paio di anni più tardi Ii Naomasa per l’infezione riportata da una ferita sul braccio sinistro.
La coalizione dei Tokugawa perse nella battaglia circa 3000 soldati.

Kobayakawa anni più tardi si suicidò per il rimorso del tradimento.

Conseguenze
Tokugawa Ieyasu trionfante, essendo la forza politica predominante in grado di esercitare la propria autorità e controllo sui daimyo, pose fine al periodo più sanguinoso della storia dell'Impero. La carica di Shogun venne "concessa" a Tokugawa Ieyasu dall'imperatore Go-Yozei nel 1603 dando così vita allo Shogunato Tokugawa. I Tokugawa amministreranno il Giappone fino alla seconda metà del XIX secolo.

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