giovedì 23 febbraio 2017

Per la Rubrica: La armi dei Bushi


Tanbo

Tanbo
Il Tanbo è un bastone in legno corto della lunghezza che varia tra i 30 e i 50 cm secondo alcune scuole. Secondo altre scuole, invece, indicano come lunghezza quella necessaria per coprire l’avambraccio sporgendo di due centimetri dal gomito e da due centimetri dalla mano che impugna il Tanbo.

L’origine di quest’arma è incerta, pare per alcuni che sia stato introdotto per sostituire il Tessen (il ventaglio da guerra) e il Jitte (letteralmente “Dieci mani” manganello utilizzato dai funzionari dell’ordine pubblico nel Giappone antico) negli allenamenti, per altre scuole un Tanto (coltello) nel suo fodero e per altre ancora una Saya (fodero) di un Wakizashi (spada corta).
In qualsiasi circostanza il samurai doveva sapersi difendere incluso anche quando perdeva la sua arma e rimaneva solo con la Saya; da qui lo studio e lo sviluppo del Tanbo come arma.

Un ultima ipotesi segnala il Tanbo derivi dal Hana-Neji (Letteralmente “vite da naso”), un bastone corto che avevano i samurai di alto rango utilizzato per controllare il proprio cavallo indisciplinato.

Tutte le scuole che praticavano il Tanbo suggeriscono un origine differente di quest’arma, per questo non è possibile scegliere una fonte unica ed attendibile.

Il bastone corto è chiaramente l’arma preferita per le scuole di Jujutsu e Taijutsu (Aikijutsu), l’antica scuola del Daito Ryu chiama le tecniche del Tanbo come Shugi-Jutsu da cui Sensei Morihei Ueshiba, fondatore dell’Aikido-Aikikai, codificò le tecniche dell’Aikitanbo.
Anchehe la scuola Nagao Ryu, fondata nel XVII secolo d.C. da Nagao Kemmotsu tiene documenti scritti sull’utilizzo e le tecniche del bastone corto, ma nel programma di studio del Kobudo Nihon Tai Jitsu, quest’arma trae la sua origine dalla scuola Tenshin-ko Ryu che attualmente è ancora praticata in Giappone, e non solo, e il suo massimo esponente vivente è il Sensei Kuniyuki Kai.

Sensei Pere Calpe, massimo esponente del Tanbo nel Nihon Tasi Jitsu
Il Tanbo è un arma ideale per combattere a media e corta distanza, è possibile con quest’arma colpire i punti vitali di un avversario ma anche effettuare leve articolari, soffocamenti e proiezioni; per queste ragioni molti organi di polizia di tutto il mondo hanno introdotto per le proprie forze dell’ordine l’uso di quest’arma. La polizia giapponese denota quest’arma con il nome Keibo.

Keibo e Tanbo messi a confronto

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