domenica 3 dicembre 2017

Storie Zen...

Pubblicare i sutra
Tetsugen, un fedele seguace dello Zen in Giappone, decise di pubblicare i sutra, che a quel tempo erano disponibili soltanto in cinese.
I libri dovevano esser stampati con blocchi di legno in un’edizione di settemila copie, un impresa enorme.

Tetsugen cominciò col mettersi in viaggio per raccogliere i fondi necessari.
Alcuni simpatizzanti gli diedero un centinaio di monete d’oro, ma per lo più riuscì ad ottenere soltanto piccole somme.
Lui ringraziò tutti i benefattori con uguale gratitudine. Dopo dieci anni Tetsugen aveva abbastanza denaro per cominciare l’impresa.

E proprio allora il fiume Uji straripò.
L’alluvione portò una carestia.
Tetsugen prese i fondi che aveva raccolto per i libri e li spese per salvare gli altri dalla fame. Poi ricominciò la colletta.

Parecchi anni dopo il paese fu colpito da un’epidemia. Ancora Tetsugne, per aiutare la sua gente, diede via quello che aveva raccolto.

Si rimise al lavoro per la terza volta, e dopo vent’anni riuscì finalmente a realizzare il suo desiderio.

I blocchi di legno per la stampa che sono serviti per la prima edizione sono oggi esposti al monastero Obaku di Kyoto.

I giapponesi dicono ai loro figli che Tetsugen ha fatto tre raccolte di sutra, e che le prime due, invisibili, sono perfino superiori all’ultima.

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